spiraglio che non concedeva altro che vaghe idee. La distesa piatta che chiamiamo vecchiaia, era arrivata spietatamente a reclamare la sua monotonia. Sottraendole quel mezzo che le era stato più caro d'ogni altro, la vista. Lei che aveva letto, viaggiato leggendo, imparato leggendo. Lei che attraverso l'occhio, tramite il gesto consumato della lettura, aveva allenato la sua testa meravigliosa rendendola eternamente giovane e sveglia. Ora, quella giovinezza mentale le rendeva ancor più odioso dover vagare a tentoni, spaventosamente sospesa sul nulla, in quella landa piatta di bruma che si chiama vecchiaia. In essa, lei si diceva, anche raccogliere i frutti di ciò che si è seminato può diventare amarissimo.
Viviamo in un sistema complesso che richiede risposte complesse. Nella pratica dell'insegnamento, averne consapevolezza è il punto di partenza.
lunedì 12 agosto 2013
La maledizione di Horton
Guardava nel buio, attraverso quella coltre caduta come una maledizione sul suo orizzonte. Metteva a fuoco uno
spiraglio che non concedeva altro che vaghe idee. La distesa piatta che chiamiamo vecchiaia, era arrivata spietatamente a reclamare la sua monotonia. Sottraendole quel mezzo che le era stato più caro d'ogni altro, la vista. Lei che aveva letto, viaggiato leggendo, imparato leggendo. Lei che attraverso l'occhio, tramite il gesto consumato della lettura, aveva allenato la sua testa meravigliosa rendendola eternamente giovane e sveglia. Ora, quella giovinezza mentale le rendeva ancor più odioso dover vagare a tentoni, spaventosamente sospesa sul nulla, in quella landa piatta di bruma che si chiama vecchiaia. In essa, lei si diceva, anche raccogliere i frutti di ciò che si è seminato può diventare amarissimo.
spiraglio che non concedeva altro che vaghe idee. La distesa piatta che chiamiamo vecchiaia, era arrivata spietatamente a reclamare la sua monotonia. Sottraendole quel mezzo che le era stato più caro d'ogni altro, la vista. Lei che aveva letto, viaggiato leggendo, imparato leggendo. Lei che attraverso l'occhio, tramite il gesto consumato della lettura, aveva allenato la sua testa meravigliosa rendendola eternamente giovane e sveglia. Ora, quella giovinezza mentale le rendeva ancor più odioso dover vagare a tentoni, spaventosamente sospesa sul nulla, in quella landa piatta di bruma che si chiama vecchiaia. In essa, lei si diceva, anche raccogliere i frutti di ciò che si è seminato può diventare amarissimo.
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