Lei è la minuscola biondina che si impegna. Sa di avere alcune difficoltà ma si fida, confida. Mi chiede tutto quello che non le torna, le prometto che affronteremo il problema e lei si rasserena. Stamani mi aspettava.
Le promesse si mantengono.
Sapeva che avremmo fatto gruppi di lavoro e che le avevo preparato delle attività tutte speciali per comprendere, finalmente, questo mistero che per lei rimane ancora profondo: il nome concreto, il nome astratto e la differenza fra primitivo e derivato. Sicché ci mettiamo a lavorare. Le avevo allestito una scheda abbastanza facile di partenza per scaldarci. L'ha fatta perfettamente e si è sentita felicissima. Poi ci siamo messi a discutere sui nomi, in un piccolo gruppo e ha iniziato a buttarsi, a fare tentativi, e via via che incontravamo queste amebe orribili che sono i nomi quando vogliono tenderci tranelli, la trasformavo in investigatrice coi suoi compagni. Ma un profumo lo possiamo annusare? Sì! Allora maestro ho capito, è concreto. Ma la gioia la possiamo toccare? No! Allora è astratta!

Prima di uscire sono passato dalla mensa per dire due cose alla mia collega che mi aveva dato il cambio e la biondina, stravaccata sulla sedia, mi guarda e mi fa:
- Maestro, mi porti via con te? -
Ah. Beh, le amebe immediatamente sono diventate fiori meravigliosi.
Questa biondina è davvero ganza. Come il suo maestro. Auliath
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