domenica 5 maggio 2013

Una musica meravigliosa.


Sono un affamato di musica. Ne ascolto tanta, forse troppa. La ascolto e la digerisco, la faccio penetrare, la riascolto anche mille volte se mi piace o se sento che ha da dirmi delle cose. Lascio che permei le mie giornate, che mi ispiri, che mi dica quelle cose che si risvegliano quando un accordo, una melodia oppure un passaggio riescono a fare breccia.
E' davvero ampio l'orizzonte in cui ci si può muovere. Ognuno persegue traiettorie di ascolto e di ricerca. Io, da diversi anni, seguo molte vie anche se quella preferenziale rimane la mia strada maestra: la musica che sfugge il genere, che respinge la definizione, che si sospende e sorprende perché rinnega o, piuttosto, frantuma, scompone e ricompone la tradizione occidentale della musica tonale.
Ecco perché amo tanto autori 'inafferrabili', come Satie e Debussy, come Respighi o Faurè, ed in tempi recenti cantautrici come Kate Bush, Tori Amos e l'inquietante e poetica Joanna Newsom. Per lo stesso motivo mi toccano il cuore le danze rinascimentali, certe melodie nipponiche e cinesi, la buona musica celtica oppure l'incanto del medioevo con i suoi tempi senza tempo, le sue armonie aperte, le inattese aperture senza chiusa.
Vorrei sapere che cosa ne pensate di questa meravigliosa versione orchestrale della Gnosienne n 1 di Satie. Essa esprime un dondolante sospendersi sopra l'abisso, una notte pulsante di bagliori senza definizione, un andamento struggente che oscilla fra incanto e paura. Ecco la musica che mi appartiene.

https://www.youtube.com/watch?v=FLuzdDXXE9w





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